Beh, direte voi, se uno lavora nel settore, sì. Sto parlando di un maniaco come me, un tempo assimilabile ai nerd. Il videogiocatore si divide oggi tra i giovanissimi che affollano di app il proprio smartphone e i vecchi gufi come me che, dovendosi togliere gli occhiali per giocare con quell’aggeggio, preferiscono lo schermo a 500 pollici di casa, meglio se abbinato a un comodo desktop.
A proposito; sono indignato. Vorrei sapere per quale, dannato motivo, non sono nato almeno vent’anni dopo. Ho un vicino di casa sedicenne o poco più dal quale, ogni tanto, ricavo preziosi consigli sulla vita sentimentale.
A 16 anni, ha già avuto più ragazze di quante me ne ricordo io a 60. Da ragazzino, si doveva districare tra le offerte delle compagne di studi che proponevano gli scatti intimi dei loro telefonini, in cambio di ricariche.
Oggi, il ragazzo potrebbe gestire un’agenzia matrimoniale. Non è bello, non ha la macchina o la moto sportiva, anche perché alla sua età non potrebbe guidarle, ma ciulla come un riccio a primavera.
Mi avvicinò lui, lo scorso anno, mentre facevo la spesa con la mia signora che, tra l’altro, passa per essere una milfona niente male. Esiste ancora gente che non sa cosa significa anche se dubito che capiterebbe su questo blog, quindi mi evito la traduzione.
Il tipo era circondato da ragazzine un po’ agitate ma a un certo punto ha fissato lo sguardo sulla mia signora e io ho iniziato a pensare che è proprio vero, incredibilmente vero: l’erba del vicino è sempre più verde.
Le ragazzine, intanto, intorno a lui crescevano di numero e io facevo di tutto per non guardarle. Faceva un po’ meno caldo di oggi ma avevano tutte la minigonna regolamentare. Io sono un romantico e mi emoziono per poco e quindi mi ero dato un contegno da uomo superiore a queste miserie e un po’ distratto.
Non temete, non è un post vietato ai minori che comunque ne sanno più di noi; di me, sicuramente. Sta di fatto che il tizio mi si avvicina e mi fa: Come si vive alla sua età?
Nel mentre comprendevo l’agitazione delle pupe che si dividevano tra chi voleva andare al mare e chi andare nella villa di un loro amico piena di piante, alberi e altri vegetali, mi venne in mente uno dei miei idoli cinematografici, Woody Allen, e il suo film forse migliore: Manhattan.
Il suo personaggio, in quel film, è uno scrittore che ha divorziato dalla sua seconda moglie, diventata lesbica, e si intrattiene piacevolmente con una ragazza di 17 anni, ma poi s’ innamora della fantastica giornalista di mezza età interpretata da Diane Keaton. Alla fine, perde entrambi. Il vecchio detto: chi insegue due lepri non ne prenderò nessuna, è sempre valido.
Hanno filosofeggiato molto sul film, in quegli anni: era il 1979, quando il cinema aveva ancora un senso. Oggi, ovviamente, il cinema è stato annullato dalle televisioni commerciali e dai canali a pagamento dopo la prima spallata data dai DVD, nel frattempo caduti in disuso e oggi riciclati per scacciare i maledetti piccioni dai balconi.
Insomma, volevo dirvi che gli uomini maschi di dividono in due categorie: chi sta con le mitiche milfone e sogna le forme sinuose di giovani gazzelle. Chi sta con le giovani gazzelle e sbava per le milfone.
Di solito, è il requisito anagrafico determinante che divide le due categorie. Ritengo comunque scandaloso che il sesso sia più importante dei videogame, ma ormai sono rassegnato: il mondo va così.
Comunque, con il tizio pieno di giovani gazzelle, scambio videogiochi perché anche lui è un appassionato. Mi ha confidato che non fa assolutamente nulla per attirare femmine come mosche sul miele, poi mi ha fatto un’infinità di domande su come sia fare l’amore con una donna adulta. Io gli rispondo spesso che se ne accorgerà quando cresce e non voglio rovinargli la sorpresa.
In realtà, il sesso è fatto per chi ha l’età giusta. La voglia non finisce, finisce la fisicità di uomini e donne che il tempo limita e condanna. Un altro dei motivi per cui amo i videogame. Tramite i giochi si programma anche l’immortalità e lo dimostra poter giocare oggi a Super Mario Bros senza temere che la Croce Verde venga a determinare il game over.
Non si tratta della sindrome di Per Pan, è forse peggio. Almeno per me, si tratta di un comodo rifugio da un mondo per troppi motivi inaccettabile.
Sono riuscito a sopravvivere anche durante l’inferno della psico-pandemia, proprio traducendo il mondo oggettivo in una sorta di survival horror chiamato da molti Draghistan.
Sopravvivere qui è una sfida peggiore di quella contenuta dagli ultimi livelli di Doom quando avevo a che fare con il demonio in persona che aveva due lanciamissili al posto delle braccia.
Questi tipetti delle Elite sono qualcosa di tremendo e la sfida continua….
NB. In questo post non sono state inflitte sofferenze maggiori di quelle che il mondo riserva già ai seguenti animali: ricci, lepri, gazzelle, piccioni (che il dio dei videgiocatori li stramaledica), mosche.
NNB. Si fa caldo ma non sta mutando un cappero, imbelli che non siete altro. Ha sempre fatto caldo in estate. Sempre.
