Come sapete, scrivo per passione. Non esiste uno straccio di produttore (di giochi) o rivenditore che mi passi un centesimo per la recensione di un gioco. Neppure una beta o una chiave per sbloccare Steam. Nulla. Scrivo solo per voi. non è poco ma non mi restituisce neppure il disturbo.
Esistono, poi, giochi ormai caduti in disuso, i famosi abandon, che si possono scaricare gratuitamente. Ne ho già parlato in passato. Basta una ricerca su internet.
E chi scrive libri gratis? A parte i libri di pubblico dominio, quindi scritti da autori deceduto 70 anni or sono (secondo la legge italiana) alcuni autori pubblicano gratis.Tra poco, probabilmente, il mio autore preferito. Costui ha inviato libri a ogni editore esistente, ricevendo proposte contrattuali indecorose oppure netti rifiuti oppure il silenzio dopo aver recapitato testi, sinossi e altro. Nel Draghistan accade.
Un autore entra in disgrazia perché non piace al sistema. Per esempio, per le tematiche affrontate. Per me, lettore, non è un problema. Tra poco, potrò di nuovo leggere le sue opere gratuitamente. Per il Draghistan è un grande problema perchè nelle librerie non lo troverete mai.
La censura nella cultura è devastante. Lede il diritto alla libera espressione ma soprattutto alla libera informazione. Le grandi editrici hanno costituito un circolo nel quale non si entra se non graditi al sistema. Certo, un problema.
Un altro problema è il fisco ridicolo del Draghistan. Se uno scrittore si stampa a sue spese un libro e va a venderlo per strada o per internet, costui viene considerato una impresa individuale e deve aprire una partita IVA e adempiere agli obblighi previdenziali. Una follia: per lavorare, quindi guadagnar, devi prima pagare. Roba da Draghistan. Ecco per quale motivo, il mio scrittore preferito sta per regalare i suoi romanzi.
Questo mondo non solo è pien odi ingiustizie ma si regge sull’ingiustizia. E questo problema affligge tutti noi. simile ai grandi problemi che procurano talvolta gli ordini professionali. non avrete dimenticato il loro ruolo nefasto durante la dittatura sanitaria. Che devo dirvi: lavorare è un vero problema, nel Draghistan!
