Qualche pessimista continua a ripetere che siamo ancora in pieno Draghistan. Pensate se eravamo nella verde Ucraina, oppure in uno degli staterelli fedeli allo Stato profondo mmericano oppure in uno dei territori liberati dalla demokrazia marca occidente, Tipo quel che rimane della Libia o dell’Iraq… andava pure peggio. Perché vi lamentate sempre?
In fondo, essere cittadini, o roditori da Play, fate voi, di una colonia statunitense può anche riservare qualche vantaggio. Ma partiamo dalla nostra, inossidabile leader: Fata Melona!
L’ho trascurata per un po’, ma si dà molto da fare, soprattutto per farsi notare. Dato che la fisicità non l’aiuta poi molto, purtroppo per lei ma anche per noi, la miglior fata nazionale si abbarbica su tutti: l’hanno ormai sgamata. Poteva trattarsi di bisogno inconfessato d’affetto, ma a ben guardare è proprio per farsi notare che la vediamo abbracciata con mezzo mondo.
Appena vede un leader, ma va bene pure un vice o un grande maggiordomo dei poteri forti (incredibile a dirsi ma ce ne sono pure al di là del rutilante Draghistan), Fata Melona lo ghermisce, lo avvinghia, e sembra proprio che con un po’ d’intimità in più, se ne vedrebbero delle belle. Ma gli incontri internazionali sono spietatamente collocati in scenari molto frequentati e nisba.
Peccato che in certe foto collettive, finisca sempre a lato, vicino allo sgabuzzino delle scope ma non è colpa sua.
Quando, raramente, è in patria, pretende pure di far magie tipo moltiplicare pani, pesci e pisce. Per esempio con il nuovo Welfare, vorrebbe far mangiare i poveri con poco meno di un eurino al giorno. Forse, i poveri del Burkina Faso, ma nel Dragfhistan non funziona bene.
Abbiamo anche capito che a Fata Melona e cameratini di governo suoi, non piacciono i surgelati. Infatti, con la nuova carta amica, non si possono comprare, così come il sale. Uno stranissimo stato sociale ma capite: siamo pur sempre in pieno Draghistan!
Anche voi poveri: che diamine di pretese avete? Potevate essere poveri in Svezia, ma qui siete condannati a non farvi mai abbarbicare da Fata Melona, che riserva i suoi abbracci per chi li merita. Poi, di braccia ne ha due, mica è la Dea Kalì.
Io, poi, non posso che apprezzare la grande apertura mentale di chi ci governa. Facevano finta di odiare gli immigrati e invece non ce ne sono mai stati tanti. Non so se anche a casa mia, tana da sorcino da Play, ci sia un po’ di posto. Male che vada, allungheremo il brodo. Spiegatelo a quelli, ai pochi, che ancora abitano Lampedusa: quello è uno scalo internazionale, mica un’isola.
Voi direte: ma come potremo mai impiegare tanta forza lavoro? Se addirittura sono due milioni i nuovi migranti, giovani che se ne vanno fuori dal Draghistan? Ma che è un problema vostro?
Magari un nuovo Piano Marshall finanziato dalle traballanti casse dei cow-boy potrebbe farci comodo. In fondo siamo ancora in guerra: continuiamo a mandare armi a un paese belligerante. Se non è guerra questa, mi spiegate quando un paese entra in guerra? Mica tutti hanno la Wagner, che cavolo!
A proposito: è il giallo dell’estate. Che fine ha fatto? Oltre che ammirare il suo ex capo in mutande, non sappiamo. Avrei preferito altre mutande ma bisogna accontentarsi.
Godetevi il sole cocente delle nostre, amate, spiagge e non pensate a tante brutture. Se vi disidratate, sarete più belle o belli e se morite nessuno dirà che si tratta di effetti collaterali delle siringazioni di massa. Una bella consolazione oltre all’ insolazione.
In fondo l’amore è bello. Un po’ nazistello ma bello.