Il pastore chiama a raccolta le pecorelle del Draghistan

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Ogni tanto mi tocca occuparmene. Quando ci sono le elezioni, i pastori del bestiame draghistano sono in grande agitazione. Fanno finta di litigare, si disputano il voto popolare che poi si traduce puntualmente in una delega: tosateci, e conducete i capi più vecchi al macello così i vostri padroni, ovvero i padroni dei pastori, possono divorare in santa pace e santissima pece le spoglie degli ex schiavi che non servono più al sistema.

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Ecco quel che vi propongono, care pecorelle: tassate e tosate fino alla pelle, massacrate di lavoro fino a che non scoppiate, cioè fino alla vecchiaia, ma dovete anche ringraziare perché i pastori pretendono la vostra delega. Tra poco, magari, andrete anche a morire su qualche fronte orientale perché i Bricsoncelli hanno tanto petrolio, gas e terre rare, cioè i minerali che servono per costruire i microchippoli e quindi ai padroni dei pastori rode molto l’intimo.

Poi, quel trucchetto del petroldollaro come moneta universale, ormai non funziona più dato che lo Zar ha giocato le sue carte migliori e quindi i poveri pastorelli devono poter dimostrare che il branco delle pecorelle lo tengono ben rinchiuso in un recinto chiamato Draghistan. Un reame molto agitato, però. Chi fa finta di governare (in realtà obbedisce ai poteri forti con grande impegno) ha meno problemi di chi fa finta di opporsi. Tra questi, poi, esistono due differenti schieramenti dove uno difetta completamente di capi e l’altro ha un capo con poche truppe. Se fosse permesso rapire i dirigenti altrui, il Partito Dementi si prenderebbe subito il Conte che conta tanto per mostrare, una volta almeno, la faccia di uno che riesce persino a ragionare. Lo fa su impulso dei Gesuiti ma che volete che sia? Quelli governano la Chiesetta del Draghistan e questo un tempo governava il municipio del Draghistan, così era perfetto. Il problema è sorto quando il Dragone Volante è tornato a pretendere le sue condizioni. Il fondo, questo si chiama Draghistan, mica Contistan. e pure i cari Gesuiti se ne sono fatta una ragione anche se con molti mal de panza.

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In fondo, poi, qui ha successo chi si inchina meglio ai potenti di turno cioè i cowboy USA e getta e i loro amichetti della Coroncina britannica.  I pastori del Draghistan lo sanno bene e quindi la vera gara è chi si inchina meglio e nel contempo sa dirigere le tante pecorelle smarrite. Tantissime, perché ai pericolosissimi No Vax si sino uniti i No War e i pro Zar, i peggiori di tutti.

Tutto regolare. Quindi, fate le brave, pecorelle rincoglionite e andate a dare il vostro favore ai pastori, votando le belle schede colorate con i simboli scelti da chi vi sta macellando da sempre. Tanto lo sapete come andrà a finire. Belate, belate, belate se volete protestare. A proposito: qualcuno ha visto i trattori?

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Il pastore chiama a raccolta le pecorelle del Draghistanultima modifica: 2024-04-07T08:13:45+02:00da marcar2007
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