Prendete l’ultima serie voluttuosamente cercata dai fans: le avventure di Daryl in Grancia ,spin off della serie ormai conclusa The Walking Dead. si può vedere a pagamento su AMC oppure tramite una VPN su una televisione neozelandese, ovviamente doppiata soltanto in inglese. Mi rifiuto di fare questi atti di pirateria, mi bastano i giochi gratuiti che riesco a rimediare tramite la Rete e qualche trucchetto. Anche perché senza un buon doppiaggio in lingua draghistana, cioè italiana, non mi diverto.
In pratica, la strategia dei marchi commerciali sulle produzioni televisive e cinematografiche fa schifo. Noi siamo abituati bene ,dal punto di vista nostro: Netflix, Amazon e Disney coprono gran parte dei desideri degli appassionati in cambio di una spesa non certo eccessiva. Non si tratta di piatta acquiescenza ai vantaggi commerciali del solito produttore. Chi lavora in quei comparti ha diritto a una certa protezione dalla pirateria o, semplicemente ,quei prodotti non esisterebbero.
Io stesso vado a cercare copia dei giochi che non acquisto solo dopo almeno 5 anni dalla loro uscita sul mercato. Trovandola, sempre più spesso ,del tutto legalmente. Ma il problema è un altro: godersi un videogame tratto da film o telefilm è sempre più difficile per via delle trasposizioni carenti e della produzione spesso affrettata. Meglio giochi pensati originalmente per la Play o per il personal computer. Si guadagna in immediatezza e originalità. Lo streaming è un’altra cosa e ha le sue gioie e i suoi molti dolori.
Ho recentemente finito di guardare La Caduta di Casa Usher, molto ma molto liberamente tratta dai lavori di Edgar Allan Poe. Non mi è piaciuta e non certo per la recitazione ,buona o per la sceneggiatura, a tratti brillante. Purtroppo per Netflix, si tratta di un adattamento troppo lontano dalle intenzioni del geniale creatore. Pensate cosa potrebbe essere un videogame tratto da questa serie. Peggio di quell’impiastro di Harry Potter.