Vivere nel Draghistan significa anche subire alcune restrizioni che altri popoli non immagino nemmeno.
Alcuni eventi, per esempio, su Youtube risultano non visibili nel Draghistan. Lo status di colonia non ci permette di fruire di alcune libertà per altri irrinunciabili. Quindi, dobbiamo aguzzare l’ingegno e non fermarci alle prime restrizioni che vediamo.
Per esempio, quando cercate un filmato o un film che sul Tubo non trovate, potete ripetere la ricerca tramite Google e in Strumenti, indicare una durata di oltre 20 minuti. In questo modo, troverete film e altri filmati anche su piattaforme di streaming che magari non consideravate proprio.
Se poi avete una smart-tv, potete anche scaricare le app di Rakuten Tv e Chili, per esempio, che offrono una vasta sezione gratuita. Dovrete avere una connessione internet attiva, ovviamente.
Nonostante questi accorgimenti, alcuni film risultano non visibili se non a pagamento, neppure sulle piattaforme come Amazon Prime o Netflix o Disney. Rai Play, sempre tramite internet, non è molto utile, a mio parere, a parte alcuni programmi della Rai passata che non troverete altrove.
La stessa Rai ha fatto piazza pulita di alcuni, interessanti, canali del Tubo che proponevano classici della vecchia televisione. La Rai di oggi, purtroppo, per me è assolutamente inguardabile. Un po’ come circolare nelle librerie. Molto più interessanti le rivendite di libri antichi o semplicemente fuori catalogo, quindi usati.
La vera letteratura, oggi, è libera. Ne avrete un largo esempio leggendo il blog che raggiungerete cliccando sulla simpatica monella qui sotto. In questi giorni, trovate un giallo inedito a puntate scritto da uno dei migliori scrittori italiani, ovviamente censurato ed emarginato dall’editoria di regime. Questa gente continua a far danni, impedendo a me e ad altri lettori di leggere quel che preferiamo, continuando a proporre scrittori graditi appunto soltanto al regime. Per me, i veri emarginati sono loro.
