Ribellarsi nel Draghistan

 

making plane for nigelIo non so dirvi quale sia l’estensione completa di questo reame incantato e malefico. Certamente collima con l’ex Belpaese, chiamato anche penisola italica o semplice espressione geografica, a seconda di chi la giudicava ai suoi tempi. Comunque sia, il Draghistan si dimostra sempre una dittatura più o meno dura e completa e più o meno oppressiva.

Questi despoti conoscono le regole del ritmo. Alternano strette dolorosissime a cedimenti delle catene comunque e sempre strette intorno al nostro collo, al nostri polsi e alle caviglie. Non ci considerarono esseri liberi neanche alla nostra nascita, quando ci trattarono da naufraghi.

Ci trattano comunque, oggi, da reclusi. Abbiamo solo un’alternativa: obbedire alle loro regole o restare ai margini del loro dominio autoritario. Nel primo caso, il percorso è già delineato e per evitare di leggere il resto di questo post, potete ascoltare questa canzone, specie  se conoscete l’inglese.

Si nasce, si studia per almeno 18 anni a spese dei genitori, ammesso che possano permetterselo; si lavora obbligatoriamente per almeno 45 anni o fino ai 67-70 generalmente per un tozzo di pane, poi la pensione da fame vera, quindi il tozzo di pane si deve centellinare. Nel frattempo, come sappiamo bene, la forbice tra ricchi veri e poveri altrettanto veri non fa altro che allargarsi.

Si deve pregare, credere, obbedire e combattere per avere questi privilegi.

Altrimenti esiste un’altra ipotesi:
Vivere ai margini della dittatura e non aderirvi se non per quanto è indispensabile, dato che ogni cosa è sua; dai soldi, alle armi, al già citato tozzo di pane.  In questo caso si studia e si legge quel che si vuole dopo la scuola dell’obbligo e si sopravvivere come si può, dopo. Per non perdere la propria identità di libertari e non appesantire il karma individuale, secondo me è molto meglio non far mai alcun male agli altri. Quindi, per sopravvivere senza vendersi alla dittatura, si deve usare il cervello.

La mia condotta è stata mista. Schiavo delle convenzioni care al regime, per la metà della mia esistenza ho dovuto piegare la testa e accettare le catene di una vita noiosa fino al midollo con l’unico intento di risparmiare una cifra modesta da un reddito bassissimo che dopo 35 anni di lavoro ininterrotto mi ha permesso di fermarmi e ritrovare un minimo di libertà e di contemporanea distanza dalla dittatura del Draghistan.

Da allora, vivo modestamente ma senza patemi e svolgo le mie passioni: quel tanto di libertà che è concessa a chi, nel mio caso, non aderisce alle mode e agli obblighi della dittatura. Intanto ho espresso a mia roboante e potente pernacchia alle pretese della Strega Fornarina secondo cui avrei dovuto più o meno morire sul lavoro che ho invece svolto per soli 35 anni.

Un’altra roboante pernacchia l’ho indirizzata a chi pretendeva di bucarmi con 5 dosi di vaccino. Fateveli voi e godeteveli tutti senza osare avvicinarvi a me. Io prendo, se li prendo, i farmaci che ritengo opportuni, non valgono ricatti e pressioni.

Molti, costretti a guadagnarsi ancora il pane, sono stati ricattati. Con me, e altri come me, questi ricatti non funzionano. Solo un esempio.

Libertà vera? No di certo. Solo un grado molto più basso di sofferenza per la dittatura che comunque circonda la mia tana da sorcio da Play (sempre sia lodato il Divin Burioncino).

Per ora, impermeabile alle follie di un regime ridicolo, oltre che tragico, gioco, scrivo recensioni e leggo specialmente i libri di questa meravigliosa pagina Amazon. 

donna invita

Mi fanno ridere le pretese di alcuni libertari o presunti tali che insistono a voler combattere il regime tramite i suoi, stessi, riti come le elezioni. Ho avuto la tentazione anch’io, per l’ultima volta, di mandare qualcuno che mi piaceva in Parlamento. Ma ho capito che il regime teme soltanto l’astensione più di ogni cosa. E allora mi astengo.

Come ho capito che alcune delle vittime di questa dittatura la vogliono sostenere e anzi hanno paura di essere abbandonate.

Vivere nel Draghistan è un conto, blandire le sue usanze e i suoi riti, è un altro. Lo dico specialmente a chi si illude che un altro Draghistan migliore sia possibile. Non mi avrete mai.

ragazzo incazzato

Ribellarsi nel Draghistanultima modifica: 2023-05-21T18:30:01+02:00da marcar2007
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