Ebbene sì: sto facendo i miei conti con un nemico invincibile. Nel profondo Draghistan (aggiornate i libri di geografia. questo è il nome dell’ex Belpaese, ex Italia) sussistono vari drammi: giovani che per trovare condizioni di lavoro soddisfacenti devono espatriare, vecchi che sopravvivono a stento con pensioncine da fame e soprattutto la faccia di Sir Crosettone in televisione, il peggiore delle torture. Eppure il nemico peggiore ,alla lunga, non è collettivamente pericoloso ma individualmente.
O meglio: il Draghistan è anche un paese di vecchi (grazie alle malefatte della partitocrazia interna) ma sto invecchiando anch’io seppur con molti mal di pancia. E questo fatto è antipatico assai.
Voi direte che è un fatto naturale invecchiare. Avevo, in qualche modo, preventivato il problema, per esempio evitando cibi molto ossidanti come la carne. Chissà com’è, invecchio ugualmente con una velocità assai sospetta.
Sintomi più evidenti: monitor del computer che diventa via via più insufficiente. Occhiali da cambiare di continuo. Donne che non mi guardano neppure con la lente o per sbaglio. Moglie che protesta anche per le mosche che gli girano intorno. Cosa c’entra, direte ancora voi? Aspettate la mia età e vedrete.
Insomma, non funziona più nulla, dentro me e intorno a me. Questo dev’essere il capitolo finale del survival horror che sto vivendo da anni e completamente gratis.
Bene, come invecchia un videogamer? L’unica facoltà che funziona alla grande, è giocare almeno fintanto che la vista regge. Bene o male, mentre il mondo intorno a me diventa più cattivo, la mia passione rimane immutata o quasi, almeno fintanto che non cerco di giocare a Fortnite. Infatti non ve ne parlo neppure.
A proposito di decadenza, vi posso assicurare che un individuo quasi sano come il sottoscritto può utilizzare, se si presenta qualche occasione, i propri gioielli di famiglia. E non parlo dei vari compro-oro che spuntano come funghi nelle nostre città. Detto questo, non so davvero se esiste qualcuno che a 60 primavere suonate (con tanto di autunni e inverni acclusi) abbia a che fare con donne piacenti. Probabilmente, se esistono individui simili, devono possedere abbastanza contanti da contare perché io ormai uso il telescopio per vedere, soltanto, qualche femmina che non porti la dentiera.
Non che la faccenda mi disturbi più di tanto. Le donne che amo sono personaggi dei videogame e almeno quelle non mi mandano a raccogliere cicoria. Mi chiedo soltanto se ero veramente io quello che a vent’anni non gli bastava un’agendina per segnarsi i numeri di telefono fisso delle ragazzine che frequentava. Forse era un personaggio dei videogame pure quello. Allora, magari, i guai si chiamavano mancanza di soldi e poche opportunità nel Draghistan di quei tempi.
Ho provato pure a cercare qualcuna di quelle ragazzine, ora attempate signore. Devono essersi estinte perché non ne trovo più traccia. Sarà stato il Covidillo a falciarle senza pietà?
Invecchiare, nel Draghistan, porta anche problemi connessi e laterali. Per esempio, la pensione che non arriva mai, per decreto della Strega Fornarina. Ricapitolando, tu lavori da quando avevi 19 anni, circa. Poi smetti dopo 35 anni di lavoro regolare e 4 anni a nero, con stipendi da fame. Risultato: vedi la pensione a 67 anni. Ovviamente, da fame. Vi sembra normale?
Ragazzi, il Draghistan si sta spopolando di giovani, laureati e non ma ce la siamo cercata. Oggi bisogna guadagnare bene, mettere da parte quanto possibile e ritirarsi prima che la morte ci colga. A meno che il vostro ideale di vita non sia far la parte della mummia sul lavoro.
Sapete, io dopo aver risparmiato anche l’impossibile, sto invecchiando a casa mia, tra i miei videogame. Sono tra i pochi a essere così fortunato.
Pensateci, ragazzi, perché poi sarà troppo tardi. Vivere da cicala è divertente ma dura molto poco. Si può invecchiare in molti modi ma bisogna comunque sopravvivere.
