Il nome Fallout, oltre che una triste conseguenza di un bombardamento atomico, significa anche una prolifica, ma non sempre fortunata, serie di videogame e oggi, una rutilante ma stucchevole serie televisiva trasmessa in Italia-Draghistan da Amazon televisione.
Per quel che riguarda noi, la serie videoludica è una delle più importanti mai concepite da mente umana. Inizia nel 1997 con un gioco chiamato semplicemente Fallout, partorito da Interplay Entertainment che era ambientato in un futuro post apocalittico vissuto dalla California. quel che non si capisce bene dalla serie è che l’apocalisse atomica doveva svolgersi ,secondo gli sviluppatori, proprio a cavallo tra gli anni 50 e 60. negli USA, o meglio in California, bombardata dalla Cina comunista. Molti temevano quel che temiamo oggi, ovvero uno scontro nucleare tra le superpotenze della Terra. Fallout si impegnò a descrivere questo scenario, ambientato appunto in California, stile Atompunk, in un futuro dove l’umanità o parte di essa era sopravvissuta al disastro atomico all’interno di Vaul, ovvero rifugi collettivi sotterranei, ed ora doveva inoltrarsi nella superficie contaminata dalle radiazioni e soprattutto dalla ricaduta delle polveri radioattive, il fallout appunto.
Il gioco, un GDR-avventura girava su DOS oppure su Windows con un Pentium a 90 MHz, equipaggiato con 16 MB di Ram e una scheda video SVGA. Sì, è la preistoria del videogame e Fallout l’ha caratterizzata a lungo e bene. La trama inizia nel 2161 distopico e in quel primo gioco il protagonista parte dal confortante Vault 13 per trovare un chip necessario per la purificazione dell’acqua nel suo rifugio..a questo primo gioco, ne sono seguiti Fallout 2-3-4 con l’ultimo del 2015 e 4 spin-off,, l’ultimo nel 2018: Fallout 76 oltre a progetti differenti anche se attinenti alla trama principale. In seguito subentrò Bethesta e oggi vediamo la serie televisiva ideata, fin troppo liberamente, sullo stesso soggetto da autori statunitensi in primis Geneva Robertson-Dworet e Graham Wagner che hanno letteralmente rivoltato e riadattato la trama del videogame…. creando una storia simile ma non uguale.
Potete vederla su Amazon e come prodotto non è male affatto ma è appunto un’altra storia. qui la protagonista, la bella modella britannica Ella Purnell parte dal Vault 33 e si avventura nella zona contaminata per rintracciare il padre, ovvero il soprintendente dello stesso Vault, rapito da una banda di predoni. Altro personaggio principale è un ghoul, cioè un non -morto, che era un attore noto per le sue apparizioni in costume da cow-boy e che ora fa il cacciatore di taglie, oltre a un membro della confraternita d’Acciaio, una setta militarista che utilizza principalmente mech chiamati Cavalieri da combattimento.
Le puntate proposte sono 8 per la Prima Stagione e, ripeto ,si tratta di un buon prodotto che va giudicato a sé e non per l’attinenza alla trama principale dalla quale prende sol tanto l’ispirazione e l’ambiente post atomico con molte libertà, anzi troppe. Vogli odire che se la vedete come semplici spettatori di una serie fantascientifica-distopica, può andare bene, ma toglietevi dalla testa di rivivere in video le avventure provate in quanto videogamer.
Del lirismo della serie videoludica, questa conversione per la serie televisiva non ha nulla e neanche delle fosche atmosfere. molte volte, durante la narrazione televisiva, si percepisce una sottile ironia e persino una critica delle multinazionali, peraltro fin troppo datata, che nella serie videoludica era assente dato che verteva soltanto sull’orrore di una scelta bellica errata da parte dell’intera Umanità.
A questo punto è lecito chiedersi che senso abbia prendere spunto da una serie videloudica per riscriverla interamente nella trasposizione televisiva, come pure questo dilemma fa capolino nelle serie televisive tratte da romanzi, cambia poco il senso di tale riflessione. Da videogiocatore, pur apprezzando la produzione televisiva, io preferisco la serie videoludica per ovvi motivi ma soprattutto per l’eleganza tematica che la serie proposta da Amazon non possiede quasi per nulla. Sembra una commedia nera post-atomica, più che altro. non mancano le scene violente, intendiamoci, ma alla fine resta il sapore dolciastro dell’amorazzo tra la protagonista e il giovane apprendista della Confraternita d’Acciaio che si corteggiano come due adolescenti al college.
Non salva il sapore dolciastro della narrazione il complotto che alla fine dell’ottava puntata si rivela nella drammatica scena finale.
Pertanto ,se l’ambientazione è sufficiente, la narrazione restituisce un senso di ridicolo imponente oltre a qualche momento un po’ troppo stereotipato. Come videogamer l’ho vista con disagio interamente presente. Ecco per quale motivo vi dico che se non avete mai giocato un Fallout, allora potreste ricavarne qualche indicazione positiva, altrimenti, potreste anche lasciar perdere.