Le molte fatalità e le molte morti nel Draghistan

Muore folgorato sulla regionale 8: era al lavoro per la costruzione di un  ponte sulla Taranto-Avetrana - La Gazzetta del Mezzogiorno

Vivo e gioco nel Draghistan da sempre. Da bravo sorcino da Play, sopravvissuto brillantemente alla dittatura sanitaria, figlia legittima del Draghistan perché io alle siringone di stato ho risposto con una sonora pernacchia, ho assistito con orrore a una statistica ufficiale e a un disastro nel luogo di lavoro peggiore: quello posto in locali interrati per otto piani sotto un lago. Un inferno che ha creato dai tre agli otto morti, con tutto il conto peraltro di difficile aggiornamento, dei dispersi in quel di Suviana.

Disastro accaduto, apprendo, durante un collaudo, incendio ed esplosione che ha procurato allagamento da una conduttura. Difficili se non impossibili anche i soccorsi. Una fatalità, ripeteva qualcuno durante il servizio di Mamma RAI: no: è la regola e non l’eccezione a doverci preoccupare perché viviamo in un luogo infernale dove si registra una media di ben 1000 mille morti mille all’anno. Io ve lo scrivo e ve lo sottoscrivo: questo è il Draghistan c’è poco da fare.

Non a caso ,a corredo del servizio, RAI di stamattina da un classico luogo di lavoro dove esiste la vigilanza garantita dalla ASL di zona, come una centrale idroelettrica, durante il filmato si è passati a illustrare, l’altro, grande settore della vigilanza sul lavoro ,garantita dagli ispettori che vanno a sorvegliare  i cantieri e che dipendono direttamente dal Ministero del Lavoro.

Sub appalti su appalti dove molto spesso i lavoratori si alternano con la fortissima presenza di extracomunitari che non parlano la nostra lingua. Ebbene ,vi rivelo un piccolo segreto: i corsi obbligatori sulla sicurezza ai quali devono partecipare tutti i lavoratori sono sempre in lingue italiana. Ho visto gli ispettori del ministero chiamare la polizia per controllare la situazione di gente che potrebbe persino non avere il permesso di soggiorno.

Esiste la mitica Legge 81/2008 il testo unico di sicurezza del lavoro. Con mille morti l’anno o la legge è fatta male o non è applicata, qui nel Draghistan, decidete voi.

Dovete sapere ,cari lettori, che prima di aprire questo e l’altro blog chiuso da me a causa della censura, il sottoscritto ha lavorato per trentanove anni, dei quali trentacinque in un grande ufficio. In questo ufficio, per un certo periodo, ho praticato la funzione di rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Ne ho passate di tutti i colori, sia per le vessazione del datore di lavoro che per le marachelle di colleghi che mal sopportavano le mie raccomandazioni anche se, con successo, ho potuto compiere alcune imprese che sicuramente hanno migliorato la vivibilità e la sicurezza nel mio ufficio.

Ho constatato di persona l’intero impianto della Legge 81/2008 e compreso qualcosa che provo a esplicare: puoi scrivere le leggi che vuoi ma se l’intero sistema di sviluppo è improntato sull’arroganza e l’accumulo di rischio su rischio come si può pensare di poter valutare con successo tale rischio e ridurlo a norma di legge?

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Per esempio, l’Art. 65 di tale legge vieta categoricamente la somministrazione di lavoro nei luoghi interrati o sotterranei con deroghe. Sono queste deroghe una delle criticità peggiori dell’intero impianto di legge. Ora, sappiamo che i locali interrati della centrale di Suviana erano otto piani sotto la superficie, il che equivale a moltiplicare il rischio previsto dalla legge stessa per otto volte.

La legge non insegna a non praticare arti e mestieri per evitare i rischi ma a calcolarli tali rischi e trovare il modo per ridurli al fine di limitare incidenti e malattie professionali. Immaginatevi l’inchiesta che seguirà il disastro avvenuto da poco. inchieste simili, vengono svolte ogni giorno dato che muoiono mille persone l’anno e chissà quante sono oggetto di infortuni più o meno gravi e malattie professionali che diventano croniche.

Signori, penso continueranno a morire, senza poter fare molto. In un luogo come il Draghistan non c’è legge che tenga. Interesse, ignoranza, maldicenza e mal-disposizione sono nemici non solo delle leggi ma del buonsenso.

Volete un altro esempio? Chi e quando ha calcolato e quindi ridotto il rischio della recente vaccinazione di massa qui nel Draghistan? Ci avete mai pensato? Un obbligo esteso anche per età, cioè agli ultra-cinquantenni senza neanche predisporre uno screening di massa sulle possibili risposte allergiche oppure sulle incidenze di rischio per il cancro o altre reazioni avverse… E i protocolli di sicurezza esistono? Sono stati messi in opera?

E la magistratura, che le leggi dovrebbe farle rispettare? Vi risulta che sia stato condannato qualche esponente del governo del Dragone Volante che tale obbligo ha partorito? Altro che legge, il qui presente topino da Play ha fiutato il pericolo ed emesso una sonante pernacchia alla siringata statale, tutto qui.

In base alle raccomandazioni della 81/2008 ho sapientemente valutato il rischio e nei fatti deciso che tale rischio fosse addirittura inferiore a quello incluso nella possibilità di contrarre la malattia. Infatti, alla malattia stessa, sono sopravvissuto, curandola con le terapie di prossimità, tradizionali. Non tutti i vaccinati hanno avuto la stessa fortuna. anche questa è una fatalità? L’intero Draghistan è pieno di fatalità. E queste procurano mille morti l’anno.

Io non ho la soluzione mi basta la mia paura come quella che non mi farebbe mai subire una vaccinazione di massa come neppure scendere otto piani sotto un lago per nessun motivo al mondo. Potrei incontrare una fatalità…

Le molte fatalità e le molte morti nel Draghistanultima modifica: 2024-04-10T12:15:50+02:00da marcar2007
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