Ci avevo sperato. Devo essere un pollo più che un sorcino. mi sembrava gente incaxxata, come i portuali di vaccinara memoria. Quelli li annaffiarono come rose, questi altri li stanno potando a spasso per la periferia romana come babbei. Mica a San Giovanni: un tempo era periferia, oggi è un po’ troppo vicina al Centro e lì si siede il potere locale, ovvero gli schiavetti di Madame Uèuè. Anche il palco di Sanremo è un po’ troppo scomodo, vero?
Mi spiace per loro che magari ci credevano. Non c’è nulla da fare: i regimi non si scuotono con i cortei dei gilet gialli e neppure con i portuali inginocchiati a pregare. Questi maledetti (le Elite) vivono di epidemie e di guerre, sai cosa gliene frega di un corteo di trattori?
Ci siete cascati anche voi. Nelle dittature non si manifesta ma neppure si vota. Infatti stanno disperatamente cercando di cavalcare politicamente pure sti trattoristi qua. Ragazzi, avete mille ragioni per protestare ma gli state facendo un favore perché sono TANTO democratike le proteste e finché non gli fate girare il chicchero come Sor Puzzer, vi lasciano fare, poi vi mettono la tagliola davanti.
vi affameranno come avevano affamato i nostri giovani negli ultimi venti anni e infatti li hanno costretti ad andarsene. Sette milioni (secondo Mister Statistica) che hanno preferito andarsene a lavorare altrove invece che stare in Draghistan a marciare, protestare , far finta di combattere un regime che deve crollare dal di dentro, come un dente marcio o resterà lì nonostante la carie.
Nel Draghistan, che è una dittatura continentale, perdipìù sigillata con le armi dei cowboy USA e getta, deve passare di moda l’idea di una demokrazia che non esiste. Altrimenti, qui, non bastano neppure le trebbiatrici, altro che trattori e vanghe. Siamo destinati alla fame nera oltre a non aver più libertà neppure di sospirare. O imparate o moriamo di fame e stop.