L’esigenza di giocare gratis mentre vivo in un survival horror

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Sarà pure utile riepilogare la mia politica personale anche su questa piattaforma. Sono un accanito giocatore tramite computer e console ma viste la condizioni economiche del sottoscritto ritengo importante giocare gratis. Oggi è possibilissimo farlo per tutti. Più in là, parlo di un incredibile e vastissimo horror collettivo.

Basta una connessione internet e un computer o una console come la Play Station connessi alla Rete. Talvolta è necessario stipulare un abbonamento ai servizi dei produttori che regalano giochi. Oppure scaricarli gratuitamente dalla categoria dei Free di Steam, oppure ogni tanto visitare il gratis dello Store di Epic e altri, grandi, gruppi.

Personalmente, mi capita di provare giochi nuovi a casa di amici più ricchi che abitualmente spendono circa duecento euro mensili nell’acquisto di giochi.

Nella mia gioventù ho speso anch’io, e specialmente quando lavoravo. Da quando mi sono auto-pensionato, vivendo dei miei risparmi fino all’agognata pensione  (non so se vivrò fino a vederla dato che ai 67 anni me me mancano una manciata…), il vero traguardo di vita per molti abitanti del Draghistan.

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Per il resto, sono immerso da molto tempo nel mio personale survival horror dal vivo e quindi davvero gioco gratis. Questo ex Belpaese è trasformato nel Draghistan da molto prima che quel tizio con la faccia da lucertola fosse nominato al trono. Con la complicità di quei poveri servi che qualcuno insiste a eleggere, ha finito di dimostrarci come questo posto sia, oltre una colonia degli USA e getta anche una sorta di lager a cielo aperto dove sopravvivere è un’avventura quotidiana che per qualcuno si trasforma in tragedia. Questi sono generalmente inclusi nella particolare categoria delle morti bianche quando crepano per lavoro. Ora  se ne stanno aggiungendo altre, per esempio i morti da effetti collaterali.

Prima della dittatura sanitaria durata un paio d’anni e ordinata dal Dragone Volante, non è che andasse poi meglio nel Draghistan, Ricordate quando, non chiedendolo alla gente, una classe politica di liquidatori di patrie ha deciso di includerci nella famigerata Madame Uèuè?

Piccola premessa: cosa è Madame Uèuè? Ve lo spiego in due parole: una bella riunione di staterelli dove gli stessi non hanno più confini, non hanno moneta propria e si impoveriscono per far gioire i banchieri. All’interno esiste una commissione di nominati dai poteri forti che decide come devono vivere tutti gli abitanti di Madame Uèuè e senza che possano neppure lamentarsene. I parlamenti degli ex staterelli (mai visto prima uno stato che non ha confini e neppure moneta propria) devono soltanto ratificare e applicare gioiosamente (al grido: ce lo chiede Madame Uèuè)  le decisione della commissione di Madame Uèuè e stop.

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Ovviamente, si vive da schifo e ci mancherebbe altro. Il motivo non devo spiegarvelo io. Da parte del Draghistan, ci mancava solo questo, visto che eravamo già una colonia di USA e getta. Anche lì: avete mai conosciuto un paese libero strapieno di basi militari straniere?

Queste faccende, se siete nati dopo il 1980,ve le fanno passare per progresso mondialista. Il progresso mondialista è quella dottrina sociale per cui più siamo e peggio stiamo. Chi è nato prima del 1980, di solito, fa una pernacchia quando ascolta le frottole del mondialismo dato che ha memoria della situazione precedente, quando la balla corrente era un’altra. In genere che l’ONU servisse a qualcosa. Ora non ci crede più nessuno ma un tempo, non era questa la credenza popolare.

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Comunque gli abitanti del Draghistan  hanno cominciato a prendere coscienza della loro situazione con il governo di un altro genio della politica nazionale che io chiamo L’Uomo del Monte. Costui, ancora vivente, usa vestire un loden. Fin dal primo momento in cui fu nominato, come si faceva con i cavalieri nel Medio Evo, che dimostrò strane idee per amministrare il Draghistan. Per esempio, voleva far restare le città al buio dopo il tramonto per risparmiare. C’era, in effetti, un orco cattivo chiamato Spread. Una specie di creatura mitologica che prendeva forma solo nelle menti malate di neoliberismo che vedevano e vedono deficit ovunque per cui i soldi necessari non si stampano ma si prendono a strozzo.  Capirli è difficile ma essi sostengono che gli scemi siamo noi che non li capiamo e il gioco va avanti.

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Sempre per risparmiare, ha chiamato una sua amicona, che per noi fu la celebre Strega Fornarina che, pur lagrimando, riuscì a compiere un maleficio terribile: riuscì nel miracolo al contrario per cui i vecchi restarono più o meno fino alla morte al lavoro e i giovani presero la valigia e partirono per altri paesi per poter lavorare a loro volta. Una strana evocazione per allontanare un altro mostro mitologico chiamato Deficit Eccessivo.

Uno degli effetti collaterali di tale miracolo è che le giovani coppie che fanno figli sono sempre di meno (per fare figli è necessario risolvere la seguente equazione: meno paghe per lavorare –  meno possibilità di trovare casa e meno di tutto più due esponenti del Draghistan. Uguale: come faccio a fare figli? Ci vuole un matematico geniale. E se ne trovano pochi), per cui nel Draghistan i vecchi superano i giovani di molto e pagare le pensioncine diventa un problema e infatti chi le prende è giusto un sopravvissuto.

Vedrete che questi geni porteranno presto il limite a 70 anni e magari pure a 80, così risolvono il problema una volta per tutte. I pensionati potranno costituire un club talmente ristretto che per entrare sarà necessario dimostrare di aver rifatto la dentiera completa almeno tre volte.

Gli unici che furono da subito entusiasti di questo miracolo al contrario, furono i servi dell’Uomo dal Monte, pennivendoli di carta e televisione e i soliti banchieri non si sa bene per quale motivo. Nel Draghistan, se c’è una categoria che sorride quasi sempre sono proprio i banchieri, almeno fin quando le banche sono aperte. Ne stanno chiudendo molte, in effetti.

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Questo è lo scenario dove il gioco collettivo, almeno questo gratis, del survival horror quotidiano, è effettivamente aperto a tutti e io gioco come i miei connazionali. Ho raggiunto il livello del sorcio da Play conquistato evitando di farmi bucare da circa cinque siringhe incaxxate come agenti delle tasse.

Un’altra missione facoltativa di questo survival horror consiste nel nascondere per quanto possibile tutti i morti da siringazione di massa, chiamati effetti collaterali. Quelli che sono ancora vivi, nel frattempo, fanno finta di non accorgersene e il gioco continua.

Molti chiamano il Gioco del Survival Draghistan con il nome Matrix, non so per quale motivo. Forse si tratta di luoghi confinanti.

Una trama avvincente per quanto tragica. La giocabilità è buona, come la grafica, certo che il livello di difficoltà è un po’ eccessivo e i personaggi poco e male caratterizzati.

Certe classi di giocatori fanno una fatica bestiale per andare avanti, specie ora che Fata Melona, uno dei personaggi più comici e ben riusciti, ha tirato i dadi e, pur promettendolo da tempo, è riuscita in un altro miracolo: togliere ai poveri per dare agli evasori. Questo avvenimento, in effetti,  è stato ottenuto con l’aiuto dei legaioli panzoni, e degli spettri serventi il Mago Berlusca, ormai troppo invecchiato per fare ulteriori magie, altri personaggi particolari.

Insomma, devo dire che gli sceneggiatori hanno fatto un buon lavoro e come survival horror non c’è proprio malaccio. Sempre che si sopravviva per vedere il seguito, come accade, del resto, in ogni gioco.

Altro mini gioco presente nella trama principale: alcuni giocatori, più furbi degli altri, si sono accorti di come sia possibile leggere bene e al di fuori dell’editoria di regime solo cliccando su una piccola icona nello scenario: una simpatica monella come questa:

monella

Provateci e mi direte. Ah, dimenticavo; se conoscete survival horror altrettanto gratuiti e avvincenti, scrivetelo nei commenti e farò una bella recensione, pur senza dentiera.

L’esigenza di giocare gratis mentre vivo in un survival horrorultima modifica: 2023-05-05T10:01:00+02:00da marcar2007
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